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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

ALESSANDRO BARICCO E I SUOI "CASTELLI DI RABBIA".

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  Castelli di rabbia di Alessandro Baricco edito da Feltrinelli è uno di quei volumi ben scritti che definirei "complicatamente interessante". In circa trecento pagine, Baricco si diverte a distrarre il lettore giocando con numerosi virtuosismi della lingua italiana e accompagnandoli con una narrazione a tratti così ermetica da instillare nell'animo un senso di febbrile ansia. Ansia tanto forte e tanto diffusa da indurre chi legge a proseguire al solo scopo di individuare le sponde sulle quali l’Autore desideri che si approdi. Nel testo si intrecciano due storie principali, nonché tutto un intricato corollario di sottotrame zeppe di strampalate personalità. L’intero viluppo di vicende si svolge nella cittadina immaginifica di Quinnipak nella quale ogni personaggio ha una storia singolare da raccontare. E così, in questo piccolo mondo fatto di cose semplici eppure straordinarie, trascorre la vita tranquilla del signor Rail, proprietario di una promettente vetreria

DIGNITA’, DENARO E NUOVE TECNOLOGIE.

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  Qualche giorno fa, ispirata da alcune vicende personali, ho esordito sui miei social con un aforisma che qui ripropongo integralmente:                Il denaro, grande nemico dell’umiltà, non può comprare tutto. La bontà d’animo e la dignità, ad esempio. La prima perché è una predisposizione genetica di taluni esseri umani e non di altri: è un fatto naturale. La seconda perché un individuo giusto e razionale conosce, per esperienza, quali limiti non devono essere superati per essere in pace con la propria coscienza: è un fatto etico.   Tali righe sono state dettate dall’amara considerazione che la realtà odierna ribolle di falsi miti, di stereotipi dell’apparenza, di bellezze patinate e materialità effimera. Il prezioso tempo si spreca in giornate prive di significato, nella quali si ha fretta di postare la foto più “acchiappa like”, di farsi immortalare con sorrisi bianchissimi davanti ad un panorama mozzafiato o in ristoranti e alberghi a cinque stelle. L’ostentare ri

UNO, NESSUNO E CENTOMILA: LA CURATA ANALISI INTROSPETTIVA DI LUIGI PIRANDELLO

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Esistono degli interrogativi nell'esistenza umana che talvolta sembrano non trovare risposta o quanto meno una serie di risposte non univoche, fallaci, lacunose. «Chi sono io?»; «Che cosa sono oltre ad un involucro di carne, fasci di nervi, ossa e sangue?»; «Come appaio fuori, agli occhi degli altri?». Sono queste (e tante altre) le domande che tormentano il giovane Vitangelo Moscarda, sfaccendato rampollo di una delle più prestigiose famiglie di Richieri (meglio nota come Agrigento, Sicilia) e protagonista dell’opera magistrale che porta il nome di Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello, edito da Giunti-Barbèra. Il testo del grande Maestro inizia proprio con una domanda e una poco avveduta osservazione che Dida, la giovane e inetta moglie del protagonista, rivolge a suo marito, mentre è intento a specchiarsi per indagare la motivazione di un fastidio ad una narice. Da questa analisi del tutto involontaria e dalla scoperta straordinaria di piccoli difetti fisici fino

GOD SAVE THE KING!

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Chissà cosa avrà pensato Carlo d’Inghilterra nel momento in cui la preziosissima corona di Sant’Edoardo è stata posta sul suo capo durante il fastoso cerimoniale di incoronazione tenutosi ieri, 6 maggio, nella cattedrale di Westminster in una Londra piovosa e vestita a festa per la storica occasione. Tra un impegno ed un altro, sono riuscita a seguire attraverso i media alcuni dei momenti chiave: dall’unzione della persona del sovrano con l’olio santo proveniente direttamente dal Monte degli Ulivi di Gerusalemme, fino all’intronizzazione. Sicuramente un rituale di stampo antichissimo che Carlo d'Inghilterra ha cercato in qualche maniera di snellire e modernizzare, ma che è composto per tradizione da particolari simbologie ritenute ineliminabili, alcune addirittura di origine medievale.  Quasi mistica e ricca di fascino è ad esempio la presentazione delle cinque spade sguainate: la Spada di Stato, la Spada della Giustizia temporale, la Spada della Giustizia spirituale, la Spada dell

4 MAGGIO ORE 21:00: LIVE CON L'AUTORE SULLA PAGINA LEGGO&RIMEDIO. VI ASPETTO NUMEROSI!

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  Cari lettori, Vi avevo promesso che questo mese di maggio sarebbe stato ricco di sorprese: questa è la prima in lista. Nella serata di oggi, sarò ospite della rubrica di Leggo&Rimedio curata e ideata dalla vulcanica Francesca Librandi. Parleremo dei miei testi, del nuovo volume in arrivo e dei principali temi che lo hanno ispirato, nonché in generale, della mia avventura letteraria.  Vi aspetto alle ore 21.00 sui canali social! Potrete seguirmi al link di seguito: https://m.facebook.com/groups/412887786521616/ PS: prima, ricordate di iscrivervi alla pagina Leggo&Rimedio (è sufficiente fare tap su "iscriviti") Ilina Sancineti

L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO.

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  “L’Italia è una Repubblica democratica  fondata sul lavoro”. Quando i padri costituenti elaborarono il I comma dell’art. 1 della Costituzione italiana, utilizzarono scientemente tre sostantivi di primaria importanza: repubblica, democrazia, lavoro. Mentre i primi due, incarnano senz’altro il pensiero (e l'insegnamento) libertario conseguente alla drammatica esperienza dell'epoca regia prima e fascista poi, il terzo si poneva l'obiettivo di rivestire di nuova dignità tutte quelle attività umane che i due conflitti mondiali avevano contribuito ad abbruttire. Quest'oggi ricorre la Festa del Lavoro (o dei lavoratori). La sottoscritta, come al solito, preferisce muoversi controcorrente e non lasciarsi coinvolgere in festeggiamenti tanto ipocriti, quanto inutili e, per certi versi, addirittura grotteschi. Anzi, voglio raccontarvi una storia intrisa d’amara consapevolezza: è la storia di Marta, ma anche di Carmine, di Eleonora, di Hussein, di Katrina, di Michelle, di