DIGNITA’, DENARO E NUOVE TECNOLOGIE.
La bontà d’animo e la dignità, ad esempio.
La prima perché è una predisposizione genetica di taluni esseri umani e
non di altri: è un fatto naturale.
La seconda perché un individuo giusto e razionale conosce, per
esperienza, quali limiti non devono essere superati per essere in pace con la
propria coscienza: è un fatto etico.
I tempi sono cambiati, mi direte: è vero, avete ragione, ammetto a
malincuore.
Le nuove tecnologie hanno apportato migliorie nelle nostre società e questo è innegabile: non bisogna dimenticare, infatti, che nei non lontanissimi anni Sessanta, soprattutto in alcuni borghi del Meridione d'Italia, la popolazione viveva in uno stato di arretratezza e di degrado che definiremmo da terzo mondo, mentre ad oggi l’avanzare delle tecniche consente a chi è venuto alla luce dalla parte fortunata del globo terrestre di avere a propria disposizione tutto ed anche di più. E questo si sta rivelando tristemente controproducente: taluni non conoscono il significato del sostantivo sacrificio; a talaltri è estraneo quello di lavoro.
I lettori mi chiederanno: «Perché oggi queste osservazioni fuori luogo ed anche censorie? Non sarai mica invidiosa del successo degli altri?».
Rispondo tiepidamente con un’altra domanda: «Ma davvero il successo si
misura in questi termini: da un like in più su fotogrammi pieni di filtri sul viso, da una
seduta dall’estetista, da un muscolo in bella vista, da una pancia piatta, da
un boccolo perfettamente inanellato, da un abito griffato, da un cocktail sorseggiato a bordo piscina?».
Come riescono alcuni individui a sprecare la loro vita oziando tra
specchi e negozi d’abbigliamento, trascorrendo intere giornate sui social senza avere
la benché minima preoccupazione per l’avvenire, spesso addirittura dimenticando le sacrosante esigenze della propria famiglia?
La tecnologia avrebbe dovuto aiutarci a migliorare, non certo a
divenire degli idioti.
Impotenti, assistiamo al violento e rapido decadimento di tutti quei principi che dovrebbero rappresentare i capisaldi da cui non può prescindere alcun essere umano pensante. E sia chiaro: non si parla di scelte, di modi di vivere e di pensiero (quelli, per carità, esercitabili in piena libertà perché grazie al cielo siamo cittadini di un sistema democratico).
In linea di massima, sarebbe indispensabile stabilire un netto confine di demarcazione tra ciò che è legittimo e ciò che non lo è o, perlomeno, non dovrebbe esserlo. Il rispetto della dignità propria e di quella altrui deve rappresentare quel faro da seguire nelle notti di tempesta e dal quale nessuno di noi dovrebbe mai allontanarsi troppo se non vogliamo ritrovarci soli e smarriti in mezzo al nulla.
Assuefatti al benessere, molti hanno dimenticato che le contingenze dell’esistenza sono infinite e mutevoli, come infinite e mutevoli sono le sfumature e le ombre dei cieli. Dunque, sarebbe opportuno non cullarsi troppo, considerato che arrivare in alto non è poi così difficile. Cadere e sprofondare, però, è tutta un'altra storia.
Commenti
Posta un commento