STORIA DEL SECONDO COGNOME: IL SOLITO "CASO" ITALIANO
Alla luce dei recenti accadimenti italiani era impossibile non pensare (e ne sorrido amaramente), al personaggio dell’istrionico Checco Zalone che, in una scenetta del suo lungometraggio Quo Vado , a colloquio con la fantomatica Dottoressa Sironi esclamava, rivolto al collaboratore brizzolato di quest’ultima: «Ho visto che era femmina e ho detto: è la segretaria!» . Ma rifletto anche sulla vicenda dell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti la quale, prontissima per affrontare la sua seconda missione spaziale, alla domanda del tutto inopportuna: «A chi lascerà i suoi figli?» , ha risposto caparbiamente ma con tutta la sincerità del mondo: «A loro penserà il mio compagno». Da qui, il solito, irragionevole turpiloquio (tra l’altro, ahimè, quasi tutto al femminile) di critiche, accuse, invettive. Samantha Cristoforetti in missione Fatta questa doverosa e piccata premessa, mi preme osservare come in questi giorni sia finalmente caduto uno degli stereotipi più radicati e più maschilisti