SETA: LA FICTIO MAGISTRALIS DI ALESSANDRO BARICCO
Quando una persona cara mi omaggia di un testo ciò mi rende particolarmente lieta. Soprattutto quando il gesto è compiuto affettuosamente con il preciso intento di arricchire il mio bagaglio culturale. È la prima volta che mi sono accostata ad Alessandro Baricco, autore italiano molto noto e ad un suo testo, a detta di alcuni, anche piuttosto ostico e “fastidioso”. Seta è un piacevole volume di un centinaio di pagine che ho letto tutto d’un fiato durante uno di quei fine settimana piovosi e freddi d’inverno. Sebbene la vicenda narrata appaia scontata e l’autore abbia inteso, probabilmente, realizzare un puro esercizio stilistico d’alto livello letterario, ne ho colto comunque delle sfumature che meritano di essere analizzate. Seta narra della storia di Hervé Joncour, un commerciante di bachi da seta di Lavilledieu, nella Francia di fine Ottocento. Si tratta di una vicenda “assai curiosa” che Baricco rende, talvolta, all’apparenza monotona, disseminando (aggiungerei ingegnosam