IL POLITICALLY CORRECT COLPISCE ANCORA: DOPO I LIBRI ADESSO E' L'ARTE A FARNE LE SPESE
Ahimè, siamo alle solite.
Questa mania del politically correct ha ormai travalicato i
limiti della decenza e della razionalità umana.
Dopo i capolavori letterari sono adesso quelli dell’arte
(nella specie italiana) ad essere presi di mira.
È dell’ultima decade di marzo la notizia che in un istituto
scolastico della Florida (America), una docente sarebbe stata licenziata in
tronco e costretta a lasciare il proprio amato incarico di tutta fretta.
La sua colpa? L’aver mostrato agli allievi undicenni, durante
una lezione di arte, un’immagine del magnifico David del maestro Michelangelo
Buonarroti, opera conservata nella Galleria dell’Accademia di Firenze e vanto
della tradizione scultorea nostrana.
La visione del David, vera e propria meraviglia in marmo di oltre quattro metri, sarebbe risultata agli occhi di alcuni genitori benpensanti di natura “pornografica” poiché, implacabile, espone alla vista degli osservatori le nudità della suddetta opera. Di conseguenza, seguendo i rigidi dogmi familiari di certi americani, sottoporne alla classe la sua analisi avrebbe leso e offeso (addirittura!) i diritti dell’infanzia.
La vicenda, a mio modesto avviso, ha veramente dell’assurdo
per un motivo dirimente: si sta parlando di un bene culturale dal valore inestimabile, famoso in tutto il
mondo conosciuto, fiore all’occhiello della cultura rinascimentale italiana e
che in moltissimi ci invidiano.
Una struttura ricavata magistralmente dal maestro
Michelangelo da un monolite di marmo appena abbozzato e subito abbandonato da
Agostino di Duccio, dalla bellezza suggestiva per grazia, eleganza, preziosità
dei dettagli, ineguagliabile.
In contesti socio-culturali come quelli d’Oltreoceano nei quali il tasso di
criminalità è altissimo e nei quali persino i più piccoli hanno dimestichezza con le
armi da fuoco (non si dimentichino le stragi più volte consumate nelle scuole e,
spessissimo proprio per mano di allievi non ancora maggiorenni) ha davvero
senso sollevare questo polverone mediatico? Perché, ancora una volta, a farne
le spese deve essere la cultura, il bello, la storia?
Con assoluta franchezza non posso che esprimere la mia personale
vicinanza a questa docente la quale, nel tentativo di fare dell'insegnamento un valore superiore che non si limita alle vuote spiegazioni ma forma le sensibilità insite nell'essere umano, è stata costretta a rinunciarvi a causa di una forma mentis estrema,
sicuramente bigotta, sicuramente ipocrita.
Ilina Sancineti
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