L'ADDIO COMMOSSO AL DOTTOR MAURIZIO COSTANZO: TELEVISIONE, RADIO E GIORNALI IN LUTTO


Alle quindici di oggi si sono svolti presso la Chiesa degli Artisti in Roma i funerali del grandissimo Maurizio Costanzo, mancato improvvisamente all’affetto della sua famiglia e di un’Italia ancora incredula venerdì scorso all’età di 84 anni.

Devo dire che la tristissima notizia della sua dipartita mi ha lasciata attonita: nell’immaginario popolare alcuni volti del mondo della televisione hanno assunto, nel corso degli anni, connotazioni imperiture. Come se si trattasse di persone il cui destino non sia accomunato a quello degli altri esseri umani e, di conseguenza, la morte sia per loro solo un onirico vagheggio. Il Dottor Costanzo faceva sicuramente parte di questa schiera di presunti immortali.

Famosissimo era il suo salotto, il Maurizio Costanzo Show, che si teneva in tarda serata nel Teatro Parioli di Roma e nel quale il Maestro, nel corso della sua lunga carriera, ha intervistato (e lanciato) attori e attrici, showgirls, comici, giornalisti, presentatori, ma anche cantanti e musicisti, politici e sportivi. 

La stragrande maggioranza dei personaggi famosi attualmente alla ribalta deve a lui il proprio successo: penso a Luca Laurenti ad esempio, ma anche a Rosario Fiorello, a Max Tortora, a Flavio Insinna, a Gerri Scotti, ad Enrico Brignano, a Fabio Fazio, a Mara Venier, a Valeria Marini, a Vladimir Luxuria, ad Antonella Elia, a Paola Barale, ad Ambra Angiolini, a Michelle Hunziker, a Roberta Capua e a molti, moltissimi altri. 


Come dimenticare la pantomima irriverente di Fracchia, figura iconica a metà tra il grottesco e l'italiano medio, ideata dalla sua mente geniale e lungimirante e che ha consacrato al grande schermo l’indimenticato Paolo Villaggio.

Ma Maurizio Costanzo è stato anche autore e co-autore di capolavori intramontabili della musica italiana: portano la sua firma la versione di Se telefonando interpretata da Mina, quella di Da quando mi hai lasciata di Marcella Bella, di Ma... di Toto Cotugno, di Semplicemente (canto per te) di Andrea Bocelli, di Quanto ti amo di Alex Britti.


Costanzo, uomo apparentemente intransigente dai tratti rotondi, dai simpatici baffi e dalla parlantina goffa, è stato capace di dialogare con tutti: dalle personalità più blasonate a quelle più umili. Nei suoi programmi ha ospitato i più grandi: ricordo a tratti (ero appena una bambina) le interviste al magistrato siciliano e amico fraterno Giovanni Falcone, prima che rimanesse vittima nel 1992 della terribile strage di Capaci, ordita a suo danno dalla mafia e che costò la vita a lui, a sua moglie e agli agenti della scorta.

Costanzo con la sua tagliente ironia mai fuori posto e sempre educatissima, la sua pacatezza e il suo invidiabile autocontrollo, era capace (solo con un battito di mani) di riportare all’ordine discussioni che spesso finivano per degenerare (famosissime sono le colorite escandescenze di Vittorio Sgarbi a danno degli altri ospiti).

Il Dottor Costanzo era un uomo d’altri tempi: appassionato come pochissimi della cultura in ogni sua forma e sempre pronto a tendere una mano verso chi ne aveva più bisogno senza risparmiare consigli e dritte. Tutta la televisione italiana, senza distinzione di fazioni, di reti, di politiche deve a lui moltissimo. Così come la radio ed il giornalismo.

Voglio ricordare il Dottor Maurizio Costanzo così, divertito e sorridente, in mezzo ai suoi ospiti che, prima di tutto, erano amici e lo hanno testimoniato con i loro gesti e le loro parole commosse in questi giorni di lutto e dolore.

 Una volta l'onestà era il minimo che si richiedesse ad un individuo. Oggi è un optional.

Maurizio Costanzo


Arrivederci dottor Costanzo: sono certa che avrà il suo ben daffare anche dall’altra parte!

Ilina Sancineti

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