WUTHERING HEIGHTS DI EMILY BRONTË: SEMPLICEMENTE UN CAPOLAVORO


Quando il talento scorre nel sangue di una famiglia è praticamente impossibile liberarsene. Esso sta lì, come fosse un vetusto soprammobile impolverato, ma in attesa di essere notato dal nuovo proprietario di casa.

E’ esattamente ciò che avviene con l’opera Cime Tempestose (nella versione originale inglese Wuthering Heights) di Emily Brontë, sorella minore di Charlotte, autrice del fortunatissimo (e strepitoso) Jane Eyre.

Affermare che le Brontë abbiano passione per l’arte dello scrivere appare, per certi versi, addirittura riduttivo.

Nel testo Cime Tempestose edito per l'Italia da Edizioni Crescere è possibile individuare tutti i grandi temi che accompagnano la letteratura ottocentesca di stampo inglese: le passioni turbolente e spesso proibite, l'incolmabile divario tra le classi sociali, la descrizione sublime delle ambientazioni, il senso di vendetta e riscatto.

E' l'accorata voce del giovane nobile Mr. Lockwood, che apre la vicenda. Egli, annoiato della vita cittadina, decide di ritirarsi per qualche tempo nella campagna inglese per godere della solitudine e dell’aria rinfrancante. Nella fredda e umida brughiera, durante una breve perlustrazione, si imbatte in un malandato casale di cui sarà inquilino (Thrushcross Grange) di proprietà del burbero e scontroso Heathcliff. I due dopo un primo colloquio all’apparenza gioviale, durante una notte in cui Lockwood aveva richiesto asilo per non smarrirsi in una tempesta, hanno un acceso diverbio successivamente al quale decidono di interrompere ogni contatto.

Profondamente offeso dalle maniere incivili ed inospitali di Heathcliff, Lockwood chiede informazioni dell’uomo direttamente alla signora Nelly Dean, una domestica a suo servizio da moltissimi anni che, a poco a poco, inizia a narrare tutta la storia che coinvolge i suoi signori.

Racconta così dell’arrivo nel casale Wuthering Heighs, di proprietà della ricca famiglia Earnshaw, del piccolo Heathcliff, un trovatello sciatto e senza il minimo senso dell’educazione. Il giovane viene salvato dalla strada e cresce assieme ai due figli di Earnshaw: la bellissima Catherine (Caterina nella versione italiana) e lo sfaticato Hindley. 

Tra Heathcliff e Caterina nasce sin da subito una fortissima simpatia che li vede protagonisti di fanciullesche scorribande per la proprietà e puerili scherzi soprattutto nei confronti dell'odioso factotum Giuseppe. Un rapporto conflittuale, invece, si instaura con Hindley Earnshaw. Il ragazzino, infatti, nutre nei confronti del nuovo arrivato una terribile gelosia che con il trascorrere degli anni si trasformerà in astio viscerale.

Crescendo, il legame tra Caterina e Heathcliff inizia a mutare in altro e pericolosamente ad incrinarsi, soprattutto a causa della diversa condizione sociale dei due e delle continue ingerenze di Hindley. Quest'ultimo divenuto padrone di Wuthering Heighs dopo la morte del padre, infatti, costringe Heathcliff a lavorare nei campi come suo sottoposto trattandolo con assoluto disprezzo. 

La capricciosa Caterina è perfettamente consapevole che i suoi sentimenti per Heathcliff non potranno mai trovare coronamento in un solido matrimonio  e lo confessa alla signora Dean, sua preziosa confidente e alleata. Alla fine, a seguito di un fortunoso incidente in brughiera, Caterina incontra il ricco e gentile Edgar Linton che l'accoglie nella sua tenuta a Thrushcross Grange. Caterina dopo non poche reticenze acconsente a promettersi a lui in sposa.

Heathcliff adirato dalla notizia e ferito dall'apparente disinteresse della ragazza si determina a partire per l’Inghilterra, nel frattempo, meditando la più atroce delle vendette.

Ritorna a Thrushcross Grange dopo quasi tre anni ed irrimediabilmente cambiato nei modi e nell'aspetto: è divenuto misteriosamente ricco ed ha migliorato la sua persona. Ciò non fa altro che attirare nuovamente le attenzioni di Caterina e stuzzicare la curiosità dell’immatura e volubile Isabel, sorella minore di Edgar. Approfittando della sua nuova condizione, Heathcliff si appropria di Wuthering Heighs dove vivono ancora Hindley divenuto schiavo dell’alcool, suo figlio Hareton e il vecchio Giuseppe.

Isabel Linton e Hareton Earnshaw saranno le principali vittime della sua follia vendicativa: la prima ne diverrà moglie per puro capriccio ed il secondo verrà trattenuto nell’ignoranza e nella mediocrità più assolute soltanto per umiliare la memoria del defunto padre.

Nel tentativo di evitare il rovinoso matrimonio tra sua sorella e "quell'orribile demonio" di Heathcliff, Edgar si scontrerà con quest'ultimo in maniera violenta e ciò scatenerà in Caterina una crisi di nervi che la condurrà ad ammalarsi. Solamente dopo aver dato alla luce la piccola Cathy (frutto delle nozze con Edgar Linton) Caterina, ormai in fin di vita, riuscirà ad aprire il suo cuore ad Heathcliff confessandogli di averlo sempre amato: ma sarà troppo tardi. 

Struggente è la descrizione che fa la Brontë dell'immenso dolore del protagonista che non mi ha lasciata affatto indifferente e che riporto testualmente: "Hai mentito fino alla fine! Dov'è? Non là, non in cielo, non morta; dov'è? Hai detto che non t'importava nulla delle mie pene! E io prego, la ripeto, la mia preghiera fin che la mia lingua riuscirà a pronunciarla: Caterina Earnshaw possa tu non riposare mai fin che vivo io! Hai detto che ti ho uccisa io... perseguitami, dunque! Credo che gli uccisi perseguitino i loro uccisori. So di spiriti che hanno vagato sulla terra! Rimani con me sempre, prendi qualsiasi forma, fammi diventar pazzo! Soltanto non lasciarmi in questo abisso dove non posso trovarti! Oh, Dio; è indicibile! Non posso vivere senza la mia vita! Non posso vivere senza l'anima mia!".

Svuotato da ogni sentimento umano ed ormai accecato dall'ira più nera, Heathcliff continuerà a torturare per il resto della vita tutte le persone vicine, compreso il suo stesso discendente. Tale disputa, infatti, coinvolgerà dodici anni più tardi, Hareton, Cathy (la figlia di Caterina ed Edgar Linton) e Linton (figlio dello stesso Heathcliff avuto dal matrimonio con Isabel e da lui profondamente disprezzato e trattato da inetto). Divenuto padrone incontrastato delle due principali magioni della brughiera, Heathcliff reso folle dalle visioni si spegnerà nella camera della defunta amata, mentre Cathy ed Hareton, dapprima ostili, s'avvicineranno superando le rispettive divergenze e divenendo infine marito e moglie. 

Non immaginavo che in uno scritto potesse esistere al contempo tanta bellezza di forma (eccezion fatta per qualche errore di traduzione) e tanto valore di contenuto. Le pagine della Brontë sono di una profondità disarmante, così come disarmanti sono la confessione d'amore di Caterina e la rassegnazione di Heathcliff per l'impotenza di realizzare i suoi propositi.

"Non ti auguro un tormento più grande del mio, Heathcliff; vorrei soltanto che non fossimo più divisi, e, se una mia parola dovesse un giorno farti soffrire, pensa che io proverò un'uguale pena sotto terra e per amor mio perdonami...".


"E' una ben povera conclusione, non è vero? […] una fine assurda di tutti i miei piani di vendetta. Mi fornisco di leva e piccone per demolire le due case e mi agguerrisco per potere esser capace di lavorare come un Ercole, e, quando ogni cosa è pronta, e in mio potere, trovo che la volontà di sollevare una sola tegola da uno qualsiasi dei due tetti è svanita! I miei vecchi nemici non mi hanno vinto, ora sarebbe il momento debito di rivendicarmi sui loro rappresentanti, sono in grado di farlo e nessuno sarebbe in grado di impedirmelo. Ma a qual fine? Non ci tengo a colpire; non posso prendermi il disturbo di alzare la mano! Questo può far supporre che io abbia faticato tutto questo tempo per dar poi spettacolo d'un bel gesto di magnanimità. Non è affatto il caso: ho perso la facoltà di godere della loro distruzione, e sono troppo indolente per distruggere inutilmente. Nelly, si avvicina uno strano mutamento: sto nella sua ombra ora...".

I due protagonisti principali di Cime Tempestose, Caterina e Heathcliff, sono tratteggiati dall'autrice in maniera singolare; debbo dire di aver provato quasi disprezzo verso il carattere bizzoso della signora Earnshaw-Linton mentre il lato oscuro del secondo, in certe righe, mi è parso a dir poco spaventoso!

Un capolavoro senza dubbio: niente altro da aggiungere.




Ilina Sancineti

 

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