GIOCO DI SANGUE DI GIANNICOLA NICOLETTI - QUALCOSA DI NUOVO NEL PANORAMA DEL THRILLER ITALIANO
Da qualche giorno ho avuto il piacere di terminare Gioco di Sangue, un testo ancora non pubblicato del pugliese Giannicola Nicoletti.
Sebbene si tratti di un volume che necessita di qualche aggiustamento stilistico (come vi dicevo non ha ancora visto le stampe) non mi è dispiaciuto. Tutt’altro.
Ho apprezzato moltissimo la trama che si sviluppa seguendo in parallelo le vicende del Detektiv Frank Braum e del traviato serial killer (di cui, per ovvie ragioni, non posso rivelarvi l’identità!) cui Braum si troverà a dare la caccia, in primis, per aiutare un caro amico e poi per riscattare se stesso da un periodo difficile della sua vita.
Mentre lo spietato killer senza nome miete vittime quasi giornalmente, disseminando i loro resti all’interno dei boschi tedeschi, tutto intorno, nel frattempo, si sta consumando la tragedia della Germania nazista del 1944. Ecco: proprio l’ambientazione storica e la descrizione che Nicoletti ne fa (citando, ad esempio, numerose scene di discriminazione razziale consumate nei confronti degli Ebrei) l’ho trovata calzante e completamente innovativa per un thriller forte che, di regola, segue la falsariga americana e, (purtroppo!) pochissimo quella del Bel Paese che pure è buona e ricca di esponenti di tutto rispetto.
A scanso di equivoci, intendo precisare: non si tratta di un volume sottoponibile a tutti i lettori. Le numerose scene cruente in cui il killer si trova a sezionare le proprie vittime, drogandole con la morfina per poter fare scempio dei loro corpi (da vivi e da morti, sic!), nonché la descrizione minuziosa dei particolari che l’autore ne propone, fa davvero salire i brividi! Ergo non è consigliabile a coloro i quali si ritengono troppo impressionabili o deboli di stomaco!
L’esito mi ha piacevolmente colpita: in un contrasto di chiaroscuri palpabili e di tensione crescente, finalmente, intercettato il nascondiglio del pluriomicida e svelato il suo tormentato passato, anche l’imperturbabile Detektiv Braum scoverà un guizzo di luce capace di restituire serenità al suo animo. Ciò soprattutto grazie al sentimento, del tutto inaspettato, che fiorirà per l’attraente Gertrude.
La tecnica narrativa del Nicoletti, a mio modesto avviso, risulta matura e piuttosto scorrevole, salvo, lo ribadisco, qualche piccola défaillance che potrà essere agevolmente colmata con una ulteriore e competente revisione.
Nel complesso un libro dal grande potenziale che merita di essere, senza dubbio, attenzionato.
Ilina Sancineti
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