21 MARZO 2022 - SONO NATA IL 21 A PRIMAVERA
Le giornate sono diventate da qualche tempo più soleggiate e
leggermente più calde anche se qui in Calabria sembra che l’inverno non abbia
ancora terminato il suo lungo e triste compito. E ciò, credetemi, è un vero
paradosso per la mia bella terra!
Nonostante tutto, prati, campi, colture e monti traboccano di
vita; i fiori iniziano a colorare ogni dove; ciliegi e mandorli sono vestiti a
festa e si intravede qualche timida rondine garrire nei cieli sempre più tersi e
profondi. La Primavera è ormai giunta e credo che il suo profumo
faccia bene agli animi di tutti.
L’Equinozio (incominciato ufficialmente il 20 Marzo) si apre
con due ricorrenze particolarmente importanti: la giornata mondiale della Poesia istituita dall’Unesco nel 1999 ed il giorno di nascita della grandissima
Alda Merini che veniva alla luce a Milano nel 1931.
La Merini ha lasciato al suo pubblico un numero vastissimo
di opere di grande caratura ed immensa sensibilità. Opere profondissime ed ispirate
dal suo genio luminoso che meritano di essere conosciute ed inserite nei
contesti scolastici.
Approfittando di questo spazio, vorrei inaugurare l’arrivo
della bella stagione (nella speranza che sia bella in ogni senso!) celebrando
degnamente la poetessa dei Navigli, a me particolarmente cara, riportandovi
alcune delle sue liriche che preferisco.
Buona lettura!
quando il tempo non urge su di loro,
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
trascorre tra le mie dita come un rosario.
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnananna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce
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